Dove va l’Insegnamento della Religione

LimMercoledi mattina ho partecipato a Roma ad un seminario di studio organizzato dal Servizio Nazionale per l’Irc. Il gruppo di lavoro, presieduto dal responsabile, don Vincenzo Annichiarico, era composto da insegnanti di religione, esperti di nuove tecnologie, e dai rappresentanti delle diverse case editrici. Il tema “Irc e nuove tecnologie – I testi multimediali Irc”.
I lavori sono stati introdotti dal Prof. Pier Cesare Rivoltella, Ordinario di Metodologia per l’innovazione educativa e l’integrazione sociale, all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il focus dell’incontro è stato proprio il rapporto che intercorre tra l’insegnamento della Religione Cattolica e le nuove tecnologie, in vista del Corso Nazionale irc, che si svolgerà in Abruzzo nell’ottobre 2010, e dei nuovi libri di testo misti che entreranno in vigore dall’a.s. 2011/2012. Il Corso Nazionale di quest’anno avrà come tema proprio quello delle nuove tecnologie come supporto alla didattica e il libro di testo misto costringerà gli editori a ripensare il loro modo di fare editoria inserendo elementi digitali nei libri di testo scolastici. Che cosa è emerso dall’incontro? Il Prof. Rivoltella ha illustrato che cosa sta cambiando nel mondo dell’educazione, dove all’autorità di una volta si è sostituita l’orizzontalità di un rapporto educativo incentrato sui nuovi media, sempre più economici, portatili, connessi, interattivi.

Cosa significa allora usare queste tecnologie in una ottica educativa e didattica? E poi, c’è solo bisogno di rispondere ad una sete di conoscenza dei giovani, oppure anche ad un loro bisogno di senso? Il docente di oggi è chiamato a recuperare una autorevolezza relazionale, perchè competente, e non solo perchè investito dall’alto di un ruolo istituzionale. Oggi è cambiata anche la funzione del libro che prima era il deposito del sapere mentre oggi il sapere è dappertutto. Gli stessi alunni creano “sapere” e mentre prima il docente era un glossatore, adesso è un regista della conoscenza. Gli alunni che nel dopoguerra trovavano nella scuola il loro futuro, oggi trovano spesso solo il passato. Davanti a questa prospettiva di cambiamento nel mondo culturale giovanile e nel mondo scolastico, sia gli insegnanti, ma anche le case editrici devono cercare di anticipare il cambiamento per non essere sorpassati e scavalcati dal cambiamento stesso.

Sicuramente le diverse diocesi, le case editrici, gli istituti di scienze religiose, dovranno pensare nel prossimo futuro, alla formazione dei nuovi docenti e all’offerta di nuovi prodotti cartacei e digitali, che aiutino gli insegnanti a mutare il loro modo di fare didattica. Una grande sfida ma anche una grande opportuinità per l’irc di domani.

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