Avril batte Islam: 1 a 0

lavigneCerte fatti riportati dai quotidiani e che riguardano la religione, mi spingono mio malgrado a fare qualche commento ogni tanto. E’ il caso di un concerto di Avril Lavigne, cantante canadese molto conosciuta tra i giovani, che avrebbe dovuto svolgersi e di fatto poi si è svolto, in Malesia, paese a maggioranza musulmana (61%). Il concerto era stato inizialmente proibito, “perchè le sue movenze sul palco sono troppo sexy”, questa la motivazione con cui i giovani del Pan-Malaysian Islamic Party avevano infatti chiesto l’annullamento del concerto. Dopo altre censure, quella di Gwen Stefani l’anno scorso e dopo una lunga riunione di gabinetto il ministro dell’arte e della cultura ha comunicato però la decisione di autorizzare il concerto, che si è svolto il 29 agosto.

Giovani contro giovani, musica contro islam. Da una parte i giovani del partito conservatore, dall’altra i migliaia di giovani fans di Avril, ormai forse lontani da quel sentire religioso che invece è ancora presente in alcuni loro coetanei e sicuramente nei loro padri. Questa volta hanno vinto loro, hanno costretto il governo a fare dietrofront, e in futuro che cosa accadrà? L’Islam, specialmente quello più radicale, ha sempre temuto l’incontro con l’occidente e per certi versi aveva visto bene; come avvenuto in altre culture, il consumismo, la moda, le tendenze, riescono a fare breccia laddove neanche la diplomazia riesce, e sostituisce ai valori della fede, buoni o cattivi che siano, i meno buoni valori della società consumistica. Niente di eccezionale per adesso si intende, solo un episodio in uno dei tanti paesi della galassia islamica, in ogni caso emblematico di come qualcosa, anche da quelle parti, si stia ormai muovendo.

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