I tre paradigmi interpretativi del dialogo interreligioso

dialogoint.jpgAl convegno per formatori irc della regione toscana, ho ascoltato finalmente una interessante relazione del collega e docente di Teologia all’Istituto Teologico di Camaiore, prof. Massimo Salani; la relazione che potete scaricare e che consiglio a tutti di leggere, aveva come titolo “Il magistero recente della chiesa e il dialogo interreligioso”. Salani con un excursus storico ha ripercorso le tappe del dialogo e la teologia che lo ha animato e lo anima ancora oggi. Individua così tre paradigmi interpretativi, quello ecclesiocentrico, quello cristocentrico e quello teocentrico. Il primo paradigma quello che per intenderci si rifà alle parole di Bonifacio VIII “extra Ecclesia nulla salus” almeno per quanto riguarda il magistero, appartiene ormai al nostro passato. Il secondo quello cristocentrico è invece il paradigma sostenuto con forza dal Concilio Vaticano II e dal Magistero di Giovanni Paolo II, e dovrebbe essere quello che anima il dialogo e la lettura che ogni irc dovrebbe dare del rapporto tra cristianesimo e altre religioni. Salani ha poi messo in guardia contro il rischio di una visione troppo teocentrica del dialogo (il terzo paradigma) per la quale in sostanza, una religione vale l’altra. A questo proposito è opportuno leggersi la Dichiarazione della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede Dominus Jesus, circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa. In fondo alla relazione trovate una ricca bibliografia sull’argomento.

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