BibleWorld App: la Bibbia come non l’avete mai letta

Bible iPad

Oggi pomeriggio alle 15,30 presso la Sala Marconi di Radio Vaticana, a Roma, verrà ufficialmente presentata “BibleWorld” una app per iPad tutta dedicata al mondo della Bibbia. Realizzata dalle Edizioni San Paolo, l’app permette una navigazione all’interno del testo biblico utilizzando varie esperienze sensoriali – visiva e tattile – e diverse dimensioni – personalizzata e virtuale.

Vediamo in sintesi alcune features:

1) I 73 libri dell’Antico e Nuovo Testamento compaiono in un indice animato, con introduzioni e copertine illustrate. Il testo si scorre come se fosse un rotolo continuo in 3D, scegliendo se consultare la versione illustrata o suddivisa in singoli versi. I versetti possono essere condivisi in rete su Facebook, Twitter o via email.

2) È possibile leggere gli episodi fondamentali della Bibbia, dalla Creazione all’Apocalisse, da Mosè a Cristo con l’ausilio di oltre 600 immagini tutte corredate da versetti che costituiscono una sintesi efficace del racconto, realizzata a partire dal testo originale.

3) I luoghi e gli eventi del mondo biblico vengono presentati in due sezioni virtuali: l’atlante e la cronologia. Le ricostruzioni in computer grafica e le mappe satellitari sono corredate da foto che mostrano i siti archeologici e i reperti più significativi della storia e geografia biblica.

4) I segni vengono raggruppati in 6 aree tematiche: l’universo, la vita quotidiana, gli animali e le piante, il corpo umano, colori e numeri. Toccando una sezione, questa si apre e distribuisce le icone dei simboli attorno all’utente. Ogni simbolo presenta poi un elenco di versetti che ne documenta il significato nella Bibbia.

5) BibleWorld contiene la ricostruzione 3D di una cattedrale virtuale che diventa una sintesi dell’intera Bibbia. Esplorandola nella modalità tipica dei videogame, si scoprono i passi fondamentali del testo sacro: il racconto della Genesi istoriato nel pavimento, quello dell’Apocalisse dipinto sulla volta, le figure dei profeti e degli apostoli nelle navate laterali. Nella cattedrale di BibleWorld, tutta la Bibbia diventa un libro tridimensionale.

L’app forse la prima nel suo genere, sarà un valido strumento per insegnanti ed educatori cattolici che la potranno utilizzare collegandola ad un videoproiettore. Le visite virtuali tridimensionali (il Tempio tenda, il Tempio di Gerusalemme ecc…) la arricchiscono di una strumento molto familiare alle giovani generazioni e per questo decisamente efficace. Il costo, 8.99 €, è sicuramente adeguato ad uno strumento molto innovativo e ben realizzato.

Se volete scaricare l’app che è realizzata al momento solo per iPad, partite da questo indirizzo.

Qui sotto il video promozionale.



Misericordina… arriva l’App per iPhone

Misericordina

Dopo il lancio da parte di Papa Francesco, della “strana” medicina chiamata “Misericordina”, adesso arriva anche l’app per iPhone dedicata a questa iniziativa che ha destato la curiosità di molti.

Misericordina App è molto semplice da utilizzare ed è sempre a portata di mano. Basta scaricare gratis l’applicazione a questo indirizzo, registrarsi con il proprio account Facebook e iniziare a scuotere il proprio iPhone, fino a quando apparirà un granello; esso ci porterà in dono una frase, il pensiero di un grande uomo di fede che ha cambiato la storia del pensiero cristiano: da San Francesco a Giovanni Paolo II, da Sant’Agostino al nuovo Papa che sta scaldando il cuore di milioni di persone, fedeli e non.

Alcune caratteristiche che spiegano meglio le sue funzionalità:

– ogni frase riporta il suo autore, in modo da permetterci di individuare la guida più affine alle nostre domande
– dopo aver riflettuto dentro di noi sulla frase, potremo condividerla su Facebook e farla arrivare a tutte le persone a cui vogliamo bene
– avremo a disposizione anche una nostra area personale dove completare il rosario

Un’idea simpatica che sicuramente piacerà a molti.



Un Attimo di Pace: sms per l’Avvento

un attimo di pace - un'iniziativa dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova

Il vulcanico ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova, ripropone anche quest’anno l’iniziativa “Un Attimo di Pace”, progettata per incontrare, sul web e dal vivo, anche i più distanti dalla fede durante i tempi forti dell’Anno Liturgico, offrendo un momento di serenità e di benessere anche nel quotidiano, con alcune proposte di spiritualità non convenzionale.

L’esperienza, nata con una dimensione locale durante la scorsa Quaresima, ha già superato i confini della diocesi e si è fatta apprezzare, per le sue riflessioni leggere ma emotivamente coinvolgenti, anche all’estero. Per l’Avvento, infatti, “Un Attimo di Pace” metterà in dialogo, grazie alle locali comunità di lingua italiana, Betlemme e New York, due città distanti, geograficamente e culturalmente, ma grazie al web ora più vicine tra loro.

“Un Attimo di Pace” racconterà l’Avvento sul sito http://www.unattimodipace.it/ e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/1attimodipace. Le meditazioni saranno disponibili anche in audio, realizzato da speaker professionisti, grazie al contributo dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, per un podcast che sarà disponibile sul sito e verrà ritrasmesso in tutta Italia da molte radio locali del circuito InBlu.

I messaggi e le meditazioni saranno rilanciati in tutto il mondo in lingua inglese sul sito http://www.amomentofpeace.org/.

Novità di quest’anno la possibilità di ricevere via SMS un frammento del Vangelo del giorno, fino a Natale, compilando l’apposito modulo sul sito http://www.unattimodipacesms.com/. Il servizio costa 3 euro, pagabili tramite Paypal e Newsletter: una parte del contributo andrà a sostenere la realtà del Caritas Baby Hospital di Betlemme, dove alcune suore padovane curano e accolgono i bimbi israeliani e palestinesi in difficoltà.

Chiunque può regalare “Un Attimo di Pace” via SMS anche a persone poco avvezze alla mail e al web



Una vita di Gesù molto particolare da osservare alla LIM

In effetti sembra proprio una Thangka buddhista, ma in realtà è la vita di Gesù in stile orientale. Ho trovato l’immagine sul web e ne ho creato una versione zoomabile qui sotto. Se volete con la LIM, potete vedere direttamente l’applicazione originale collegandovi a questo indirizzo. Ne ho poi creata anche una per la Resurrezione e il Giudizio Universale, che trovate qui. Sarà sicuramente un modo diverso di raccontare anche graficamente ai nostri alunni la vita di Gesù.

Un nuovo canale Youtube dedicato ai cartoni animati per l’ora di religione e la catechesi

Cartoni Animati Bibbia

E’ nato un nuovo canale su YouTube a tema religioso, rivolto ai più piccoli; un valido strumento che ci può aiutare a scuola o in parrocchia. “Le origini della fede” è il nome del canale che propone la storia del cristianesimo dalle origini al Sacro Romano Impero di Carlo Magno attraverso cartoni animati educativi e fedeli alla storia. Il canale è targato Mondo TV, tra i principali operatori Europei nella produzione e distribuzione di serie televisive e film d’animazione per la TV e il cinema.

Sul canale YouTube verranno pubblicati per intero i seguenti cartoni animati:

1- “Gesù, un regno senza confini” – Gesù di Nazareth, il Messia, il Cristo, il figlio di Dio fatto uomo. Colui dalla cui nascita si contano gli anni della nostra storia. Di Lui – in una serie di 26 episodi – vengono raccontate la vita e il messaggio, “animando” le pagine dei Vangeli.

2- “Quo Vadis?” – La serie narra ciò che fu compiuto dagli Apostoli e dai loro successori per annunciare il Vangelo, affrontando spesso le persecuzioni e la morte: da Gerusalemme a Roma con Pietro e Paolo e poi con i grandi testimoni dei primi secoli cristiani attraverso le persecuzioni, fino all’editto di Costantino ed alle vicende esemplari di Agostino e di Ambrogio.

3- “Carlo Magno” – La serie racconta la diffusione del cristianesimo tra i popoli dell’occidente, mentre l’impero romano si dissolveva: l’annuncio del regno di Dio a confronto con gli “altri” regni. I popoli cristiani d’Europa, a cui non è mai venuta meno la guida e la presenza del papato, esprimono nuovi protagonisti, interpreti delle profonde trasformazioni religiose, culturali e politiche che vanno consolidandosi: a Poitiers i Franchi di Carlo Martello battono l’Islam, grandi papi ispirano i principi cristiani mentre Carlo Magno diviene il massimo interprete di questa rinascita.

L’Ora di Religione Cattolica 2.0 a Montecitorio

CyberTeologia a MontecitorioLunedi 7 ottobre ho avuto il piacere e l’onore di partecipare a Montecitorio, alla presentazione del libro di Padre Spadaro “CyberTeologia”. Mi è stato chiesto di fare un breve intervento sulla mia esperienza di blogger e insegnante di Religione Cattolica al tempo della rete. Il testo lo potete leggere scaricandolo a questo indirizzo. In quella occasione Zenit nella persona di Nicola Rosetti, mi ha rivolto alcune domande che vi riporto qui sotto:

Anche se con fatica, le scuole italiane si stanno lentamente dotando di mezzi tecnologici che preparino gli alunni ad affrontare un mondo sempre più digitalizzato. Per saperne qualcosa in più, abbiamo incontrato Luca Paolini, docente di Religione Cattolica della Diocesi di Livorno e anima del sito religione 2.0.

Da quanto tempo insegna e quando ha iniziato a usare la tecnologia nelle sue lezioni?

Luca Paolini: Insegno Religione Cattolica dal 1986; ho un ricco bagaglio di esperienze perché sono stato sia alla scuola primaria, sia al serale, sia nelle due secondarie di 1° e 2°. In generale ho sempre usato gli audiovisivi e il computer a scuola, magari coinvolgendo i ragazzi nel sito internet scolastico. È solo però dal 2007 che ho scoperto la didattica 2.0 ed ho cominciato timidamente a sperimentarla in contemporanea con il blog “Religione 2.0”. Allora di didattica interattiva se ne parlava poco o punto, le LIM erano solo in pochi istituti, quindi mi sono dovuto inventare i miei percorsi didattici, e ancora oggi cerco di sperimentarne di nuovi, è un lavoro che non finisce mai, perchè la tecnologia evolve e noi dobbiamo evolvere insieme a lei, senza appiattimenti ma anche senza rimanere troppo indietro.

Nel corso degli anni di insegnamento, cosa vede di differente fra gli alunni di oggi e quelli che ha incontrato all’inizio della sua carriera?

Luca Paolini: Io credo che gli alunni siano sempre alunni, in qualsiasi epoca. Bambini e ragazzi che hanno bisogno di una guida autorevole e non autoritaria o ancora peggio insignificante. Certo è che oggi i ragazzi arrivano a scuola con altre “attese”, che puntualmente vengono “disattese” perché la scuola spesso è vecchia, lontana dal loro mondo, non è più un luogo dove si va volentieri e dove si fanno scoperte, perché l’apprendimento avviene in gran parte per via informale. Specialmente nella fascia di età tra i 6 e i 13 anni, sono i veri nativi digitali, manipolano la tecnologia e vorrebbero spazi tecnologici anche a scuola dove invece si ritrovano per ore su libri, quaderni e voci noiose dell’insegnante; si badi bene lungi da me l’idea di stigmatizzare libri e quaderni, che sono sempre utili e importanti, ma credo che oggi serva anche altro.

Come si svolge concretamente una sua lezione?

Luca Paolini: Le mie lezioni sono tutte diverse e utilizzano anche media e device differenti; posso chiedere di lavorare a casa con il computer, a scuola con il cellulare o con il tablet, oppure fare una lezione interattiva alla LIM. Per fare un esempio: spesso inizio la lezione con un brainstorming fatto con le tag cloud alla LIM, poi vediamo alcuni spezzoni di video o immagini, oppure facciamo visite virtuali con Google Street View o Google Earth; dopo passo alla parte veramente attiva della lezione dove loro devono produrre un tweet, un video, fare foto in giro per la città con il loro cellulare. Tratto molto la storia biblica e la storia della Chiesa in questo modo, ma anche la parte più esistenziale si presta molto all’utilizzo di questi strumenti. Ad esempio nelle prime classi della scuola secondaria di 1° dove insegno, l’anno scorso hanno realizzato le parabole con fumetti animati, reinterpretandole a loro modo. E’ stato come in tanti altri casi un vero successo e quelle parabole non credo che le dimenticheranno tanto facilmente.

Spesso le classi hanno le Lim, ma poi i docenti non le usano, oppure c’è la Lim, ma magari manca l’adattatore. Secondo lei fra tecnologia, istituzione scolastica e corpo docente c’è affinità?

Luca Paolini: Io direi che spesso le Lim ci sono ma si usano come una normale lavagna di ardesia e questo è molto triste. Ad oggi il corpo docente è in gran parte formato da persone non più giovani, tante volte stanche di avere a che fare con le problematiche sempre più difficili della scuola, con una generazione che sembra indifferente alle loro lezioni, desiderosi solo di andare in pensione. Non si è capito che l’uso della tecnologia non è solo una risorsa per i ragazzi, ma è una risorsa anche per i docenti che possono tornare a guardare con simpatia ed entusiasmo il loro lavoro, i loro ragazzi; conosco insegnanti anche non più giovanissimi, che hanno avuto il coraggio di rimettersi in discussione ed oggi vanno a scuola felici di sperimentare una didattica nuova e hanno ricostruito un rapporto con i loro alunni.

Molti pensano che l’uso dei mezzi tecnologici sia più una fonte di distrazione che un’opportunità per acquisire il sapere. Cosa si sente di rispondere a questa obiezione?

Luca Paolini: Io credo che molti oggi parlino così perché fanno pura demagogia, perchè non sono mai entrati in una classe, oppure non hanno mai provato a proporre una didattica diversa. E’ chiaro che è più facile demonizzare che rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente per acquisire nuove competenze digitali da trasferire poi in classe. Questo è vero per tutti gli insegnanti e anche per gli insegnanti di Religione Cattolica.

Si sente una mosca bianca oppure lavora in rete con altri docenti?

Luca Paolini: Molto si sta muovendo in questo campo. Per esempio, sono stato contattato da alcuni Uffici Scuola delle varie diocesi italiane che mi hanno chiesto di organizzare corsi sulla didattica 2.0. Su Facebook poi esiste un gruppo molto attivo di circa 1000 docenti irc che si chiama proprio Insegnanti di Religione Cattolica 2.0, è un luogo di confronto, di dialogo proprio su queste tematiche.

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Fonte: http://www.ancoraonline.it/2013/10/21/una-didattica-multimediale-anche-per-lirc/

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